giovedì 3 novembre 2016

Step 04: il mito

Il colore asparago è una varietà di verde, tra le sue comparse nel mito troviamo quella dell'uomo verde:
                                                 L'uomo verde


In giro per le chiese, soprattutto di epoca medievale, si trovano a volte delle strane figure, dei volti, circondate da fogliame il quale, abbastanza frequentemente, spunta fuori dal naso, dalla bocca o dagli occhi, altre volte invece sostituisce i capelli. È il Green Man (letter. "Uomo Verde"), anche se questo è un nome di convenienza, perché nessuno ancora sa come questo tipo di raffigurazione venisse chiamata al principio, né quale fosse il suo significato originario.                            


L'uomo verde nella chiesa di St. Stephen ad Old Radnor

Si sa però che non si tratta di un emblema medievale, ma molto più antico: teste fogliate di questo tipo sono state scolpite nei fregi dei templi e sui capitelli durante tutto l'Impero Romano, e vegetali che spuntano dai volti sono apparsi nell'arte Indiana dall'VII sec., molto prima che diventassero comuni in Europa. Qui, il più antico esemplare conosciuto di Green Man appare sulla tomba di S. Abre, vicino Poitiers, in Francia. Se ne conoscono numerosissime varianti, che coinvolgono non solo il tipo di vegetazione che circonda la faccia o il modo in cui è associato ad essa, ma anche nell'espressione stessa del viso che può, a seconda dei contesti o del significato particolare che gli è stato associato, essere ridente, serio, malinconico oppure minaccioso o pauroso. In alcune raffigurazioni i volti possono sembrare più animali che umani, e si trovano immagini che possono sembrare piante e visi umani allo stesso tempo.


Il volto è tipicamente maschile; esiste anche una controparte femminile del "Green Man", chiamata Sheila o Sheela-na-gig, che tuttavia è molto più rara. Un esempio eccellente di "Green Woman" si trova a Kilpeck nello Herefordshire, in Inghilterra. Si tratta di una rappresentazione molto ardita, poiché ella mostra le sue parti intime in modo aperto e plateale. Probabilmente la sensibilità religiosa moderna l'ha resa meno tollerabile rispetto al Medioevo, quando è stata realizzata, ma si tratta sempre di una rappresentazione della fertilità e dell'indissolubile legame dell'Uomo con la Natura.

Il verde nella storia:
Egizi:l Dio Osiride era chiamato “Il Grande Verde”,il dio che rinasce dopo la morte e di buon auspicio erano gli oggetti e le pietre di verde tinte.
Greci: non lo utilizzavano, cominciarono a considerarlo solo su influenza dei latini.
Latini: lo conoscevano, inizialmente considerato un colore barbaro, usato soprattutto per le donne, divenne poi uso avvolgere i neonati in un panno di quel colore come segno di buon auspicio.
Medioevo: colore scelto dalle ragazze in attesa di marito.
XIX secolo: Fu Goethe, per primo, nella sua “Teoria dei colori”, a considerare la tinta verde “rasserenante” e a raccomandarne l’impiego nei locali destinati al riposo e al convivio. Napoleone ne andava pazzo, anche se forse fu proprio il “verde di Schweinfurt” o “Paris Green” la pittura messa a punto da una ditta tedesca nel 1814 con trucioli di rame dissolti nell’arsenico, e con cui erano dipinte molte stanze della sua residenza dell’esilio, Longwood House, a causarne la morte a Sant’Elena

Nella religione:
Cristiana:spesso usato come colore della croce di cristo, simbolo di rigenerazione.
Islam: colore simbolo dell'islam perché rappresenta il paradiso.

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